“Venere e altri disastri” Con Duska Bisconti
Teatro Porta Portese (Sala Pasolini) 19/09/2018
RECENSIONE di Clara Surro
La rappresentazione teatrale della divinità simbolo dell’Amore e della bellezza. Il mito che prende forma umana, che entra nel nostro quotidiano per stimolarci ad afferrare la vita.
Venere si veste delle sembianze di Duska Bisconti e attraverso esse dimostra tutta la sua vitalità, il desiderio, la passione.
Duska è una Venere dall’ inesauribile carica energetica, il mito in chiave ironica, irresistibile nella caratterizzazione delle divinità dell’ Olimpo. Nella messinscena, le divinità maschili: Giove, Vulcano, Marte diventano un facile bersaglio per denunciare una certa vigliaccheria che le accomuna ai maschi contemporanei.
Entra in scena come una creatura eterea in un’atmosfera rarefatta, ma è quanto mai terrena e ci accompagna in un percorso originale attraverso il mito,dalla sua nascita in poi, ironizzando su se stessa, sulle sue origini, sulle sue gesta, sui suoi difetti.
Mette a nudo le sue debolezze e viaggia tra gli umani con la sua anima custodita in un cestino, è diretta divertente, crea una grande empatia con il pubblico. Ma in fondo rappresenta la sintesi delle mille sfaccettature che ci sono in ogni donna: la sposa, l’amante, la madre della vita, l’impulso naturale.
Una messa in scena godibile, ironica, non scontata, in cui il pubblico è attento e partecipe, incuriosito dal fantasioso oroscopo di Duska-Venere, che invita ad avere fiducia nel futuro e nell’energia che porta alla nascita di tutto ciò che ha vita attraverso l’amore ed il piacere.
Uno spettacolo piccolo che però crea la magia: l’osmosi tra attore e pubblico.
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